Radicali, la rottura definitiva Bonino e Magi cacciati dalla sede
Le origini della contesa
Un finale di partita doloroso. La spaccatura era in corso da tempo, già da prima della scomparsa di Pannella. Divergenze di idee, ma anche rancori personali. A rendere il tutto ancora più malinconico, la contesa economica sul piccolo patrimonio radicale. In prima fila a volere la cacciata dei «traditori», c’è Maurizio Turco diventato, dopo la morte del fondatore, presidente della Lista Pannella, che dal 1° marzo avrà la disponibilità della sede. Obiettivo del provvedimento, spiegano, è salvare il Partito e gli obiettivi politici di Pannella. Se non arriva a tremila iscritti entro l’anno, scrivono, «il Partito muore». Ma subiamo, dicono, la concorrenza sleale dei Radicali italiani di Magi e Bonino: «Bisogna porre fine a questa confusione». Il Partito promuove alcune battaglie: diritto umano alla conoscenza, giustizia giusta e Stati Uniti d’Europa. I Radicali italiani si sono concentrati su superamento della Bossi-Fini, riforma del welfare, regolamentazione della prostituzione. Fuori anche l’Associazione Luca Coscioni, Certi Diritti e Non c’è Pace senza giustizia, già tutti «sospesi» dalla galassia radicale durante il recente congresso di Rebibbia.
Lo sfratto a marzo
Nella lettera si scrive che dal primo marzo ci sarà «una redistribuzione degli spazi disponibili, tra la Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali» stabiliti dalla mozione vincente. Poi annuncia il cambio di palinsesto di Radio Radicale, con il «potenziamento della presenza del Partito». Scrivono gli sfrattanti, che si autodefiniscono «Radicali scostumati»: i Radicali italiani e gli altri erano ospitati da dieci anni praticamente gratis in sede e avrebbero intascato 60 mila euro in passato, senza mai restituirli.
Il silenzio di Emma
Emma Bonino preferisce non commentare. La raccontano molto amareggiata: del resto, via di Torre Argentina è stata casa sua per molti anni. Da tempo la Bonino è al fianco dei Radicali italiani: ha anche realizzato il dossier «Tutto quello che sapete sull’immigrazione è falso», base di una proposta di legge di iniziativa popolare. Non solo: oggi la Bonino dovrebbe essere a Milano, alla manifestazione di Benedetto Della Vedova «Forza Europa», che qualcuno immagina come il nucleo di un nuovo soggetto politico.
Le accuse di tradimento
Magi è sconfortato: «Provo una tristezza profonda. Trattano come una proprietà privata quello che è il frutto di battaglie di tutti noi di anni. Ci accusano di tradimento, con la favola di dichiararsi “mendicanti”, solo per cacciarci e prendersi la robba, la poca che c’è. Trovo particolarmente grave la decisione sul palinsesto della radio. Tutto questo con Pannella non sarebbe successo». Michele Capano, tesoriere, risponde alle accuse: «Con le tessere a pacchetto, 600 euro per iscriversi a tutti i soggetti della galassia, la nostra quota finiva al Partito: 35 mila euro solo l’anno scorso. Quanto ai 60 mila di debito, sono frutto di un patto politico, garantito da Pannella». È il convitato di pietra, Pannella. Qualcuno nei social ricorda una frase che disse a Clemente Mimun poco prima di morire: «Odiare è da stronzi». E ancora: «Dovete volervi bene». Ma gli «scostumati» accusano: «I Radicali italiani si sono assunti la responsabilità politica e personale di entrare in collisione con Marco».
Calvin Klein fa sfilare politica
(ANSA) – NEW YORK, 10 FEB – ‘This is not America’. Sulle note della canzone di David Bowie, Calvin Klein ha presentato la sua collezione uomo-donna autunno/inverno ’17 facendo sfilare la politica. Dalla musica, ai colori, ai modelli, alla scenografia, tutto era un chiaro riferimento all’attuale clima politico venutosi a creare con l’elezione alla presidenza di Donald Trump. La nuova collezione inaugura anche l’era di Raf Simons, lo stilista di origini belga che ha preso il posto sia del brasiliano Francisco Costa, per la linea femminile, che dell’italiano Italo Zucchelli per la linea maschile. Questa volta il brand americano ha sfilato all’interno del suo quartier generale al Garment District con il pubblico seduto come all’intero di un’opera d’arte. L’artista, l’americano Sterling Ruby, che come soggetto della sua opera ha pensato di ”immaginare l’America’. Un’America appunto che celebra il culto della diversita’, che non si chiude e che non alza muri.
Splende Josefa Idem
La Incerti si è aggiudicata la gara con il tempo di 1h12’25”, staccando la Console e l’algerina solo in dirittura d’arrivo.
Nella corsa in linea, sul circuito di Pescara di 49 km, prima Luisa Tamanini, che ha battuto in volata la francese Julie Krasniak sul traguardo.
I gemelli Matteo e Paolo Ingrosso sono bronzo nel torneo di beach volley: nella finale per il terzo posto hanno battuto in 2 set i croati Krizanovic – Peric con il punteggio di 21-15, 21-17.
Italia 59 ori, 48 argenti, 57 bronzi (totale 164); Francia 42 ori, 48 argenti, 37 bronzi (127); Spagna 24 ori, 17 argenti, 28 bronzi (69); Turchia 20 ori, 17 argenti, 23 bronzi (60); Grecia 18 ori, 13 argenti, 30 bronzi (61); Tunisia 13 ori, 9 argenti, 11 bronzi (33); Egitto 10 ori, 9 argenti, 12 bronzi (31); Serbia 7 ori, 13 argenti, 13 bronzi (33); Marocco 6 ori, 8 argenti, 5 bronzi (19); Croazia 4 ori, 8 argenti, 10 bronzi (22).
Fonte: www.gazzetta.it
Auto: a settembre la Seat Exeo St
(ANSA) – ROMA, 10 GIU – Dopo il lancio della berlina a
febbraio, Seat svela la nuova Exeo ST, versione familiare
della vettura derivata dalla precedente Audi A4.
Pronta a concorrere sul mercato con rivali di tutto
rispetto, l’ultima nata di casa Seat sara’ in vendita in
Italia a partire da settembre a un prezzo base di 22 mila
Sei i motori disponibili, tre benzina da 102 a 200
cavalli e tre diesel da 120 a 170 cv.
Fonte: www.unita.it
Mastrangelo torna a Cuneo
“Sono contento di tornare a giocare per il club che mi ha lanciato – ha dichiarato l’ex stella di Roma -.
La Società ha allestito una squadra forte, che potrà competere per obiettivi importati, questo è un ulteriore piacere per me.
Fonte: www.sportal.it
La rivoluzione dellâ''Auditel â'' ALESSANDRO LONGO
E proprio qui è il problema: in una struttura del sistema televisivo basata esclusivamente sul commercio, la ricerca spasmodica dei migliori indici auditel ha provocato e sta continuamente provocando un inesorabile scadimento della qualità dei programmi, un livellamento verso il basso, che è tristemente rappresentativo del livello medio della popolazione italiana.Quest’abbozzo di analisi sociologica dell’Auditel si presta ad essere facilmente estesa ad altri ambiti: quando in una qualsiasi attività umana l’aspetto economico – o l’interesse personale di qualcuno – prevale come valore primario, l’attività in sé diventa secondaria: si fa mezzo per altri fini.
Se infatti guardiamo uno spettacolo televisivo di dibattito politico, vediamo che anche qui è la ricerca dell’audience ad avere la meglio, per cui si invita Sgarbi perché si spera che cominci a litigare e urli qualche parolaccia, o il giornalista Travaglio che, da enciclopedia giuridica qual è, sveli particolari inediti delle pendenze giudiziarie del presidente del Consiglio o, meglio ancora, l’onorevole Di Pietro, che tra uno strafalcione grammaticale e l’altro, lo insulti in modo più o meno clamoroso, di modo che il giorno dopo tutti i giornali (che abboccano e si fanno complici, ingranaggi della macchina) raccontino il fatto, offrendo pubblicità gratuita alla trasmissione.E quando capita che i protagonisti si danno un tono compassato, non mediatico, ma più serio, quando gli argomenti si alzano di livello, si innesca un diverso meccanismo: poiché si sa che lo spettatore è stupido e ignorante e non è capace di seguire un ragionamento troppo lungo, ma si annoia subito, il discorso serio deve essere ridotto ai minimi termini, diventare il più breve possibile, e il politico di turno, in quell’intervento lampo, deve concentrare, oltre al suo punto di vista – quando c’è – anche qualche battuta o frase retorica d’effetto, che permetta al messaggio di arrivare.
Mutuando la locuzione dal filosofo della scienza Khun, è avvenuto un cambiamento di paradigma sociale dai tempi ormai lontani di De Gasperi, Togliatti, La Malfa, Moro: quanta acqua è passata sotto i ponti.Quando vediamo le ballerine televisive ancheggiare discinte sullo schermo, e per un momento seppur fugace riusciamo a guardarle in viso, notiamo che in continuazione volgono lo sguardo ai monitor, per controllare come vengono riprese, se le loro anche sono valorizzate e allora, ma solo allora, sorridono e cercano di avere un’espressione in qualche modo collegata alle parole della canzone che stanno mimando.
È per questo che fioriscono i reality: programmi privi di contenuto, che non propongono domande se non pettegolezzi, che hanno dei picchi di ascolto e di share solo quando qualche prosperosa protagonista si spoglia, meglio se fingendo di non volerlo fare, o quando due protagonisti simulano un litigio o un’ infatuazione, e portano avanti il loro rapporto conflittuale o amoroso fino ad atti più o meno espliciti, o spinti – si picchiano o si accoppiano, meglio se in circostanze adulterine – e se durante i dialoghi ci scappa fuori qualche bella parolaccia, meglio che sia delle più volgari, fino ad arrivare alla quint’essenza dell’audience: la bestemmia.Questo piace alla media della popolazione italiana.
Fonte: www.avanti.it
"Il Gran Premio a Roma si farà"
Maurizio Flammini, capo della Fg group e presidente di Federlazio, non ha più dubbi: “Ormai possono fermare il Gp a Roma solo cause di forza maggiore”.
“Il progettista della Fia, Tilke, ha già visto il progetto e lo ha approvato – aggiunge l’uomo che sta portando la Formula 1 nella Capitale in un’intervista consessa all’Avvenire -.
Flammini ha anche svelato un particolare riguardo ad Enzo Ferrari, mitico fondatore della rossa che per primo ebbe l’idea di correre per le vie di Roma: “Mi telefonò nel 1984 chiedendomi di realizzare un circuito cittadino.
Fonte: www.sportal.it
Fondo, oro alla Gorman
Il più abile di tutti è la sorpresa sudafricana Ho, 19 anni, che esce con tempismo dall’ingorgo di corpi e si lancia verso il bronzo precedendo Ferretti, partito forse in leggero ritardo e capace di recuperare una decina di posizioni negli ultimi 500 metri.
Dopo la mareggiata di venerdì scorso che aveva distrutto il pontile e costretto gli organizzatori a modificare il programma, il Lido di Ostia si presenta in condizioni perfette: giornata calda ma non afosa, mare calmo con una temperatura di 24°.
Stavolta invece non ci sono scossoni, ma soltanto la poderosa andatura dell’australiana che al 3° km dà un’accelerata decisa che screma il gruppo di una ventina di unità, lasciando in gara per le medaglie solamente cinque atlete: lei, le due russe, la brasiliana e la spagnola Requena, mentre la Bruni, staccata di venti metri, prova a rientrare con forza ma senza fortuna.
Nella finale del duo, Beatrice Adelizzi e Giulia Lapi mettono in scena un esercizio tecnicamente e coreograficamente eccelso, di gran ritmo e piacevole eleganza, premiato con un punteggio di 93.834 che permette alla monzese e alla alla genovese di superare per un piccolo, importantissimo centesimo il Canada, scuola di straordinaria tradizione, che ci era sempre finito davanti.
Fonte: www.gazzetta.it
Venerdì in arrivo temperature record
al centro-sud valori superiori alla norma: localmente possibili anche i 40 gradi
Undici le città a rischio: a Napoli e a Catania si toccheranno i 38 gradi, 37 a Bologna
Non andrà meglio a Napoli e Catania dove, seppur con un livello più basso di allerta, sono previsti 38 gradi.
UNDICI CITTA’ A RISCHIO CALDO – Complessivamente sono undici le città con un livello di allerta quasi massimo.
I valori di temperatura saranno «nettamente superiori alla norma del periodo», specie al centro-sud e sulla Val Padana, con punte molto elevate particolarmente su Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria.
Fonte: www.corriere.it
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